La bellezza di chiamarsi Esedra

Non so voi, ma io mi diverto un mondo quando posso navigare (una volta avremmo detto “sfogliare”) in un’enciclopedia. Un vero viaggio nel tempo e nello spazio!

Per esempio, la voce Esedra della Treccani: l’esedra per i romani era un luogo di accoglienza e conversazione, all’esterno delle case, solitamente semicircolare. La parola greca significa proprio sedile. Ed era proprio un’esedra quella “schola” che abbiamo visto nelle illustrazioni sui libri del liceo, con Platone e Socrate che discutono davanti ai loro alunni.

In seguito il termine è stato usato per definire anche altri luoghi, che dell’esedra originaria ha solo la forma semicircolare. Alcuni sono grandi monumenti, nelle piazze o anche all’esterno delle ville romane, in luoghi spesso dedicati a grandi imperatori e personaggi storici. Altri sono luoghi più raccolti, come quelli degli edifici di Pompei.

Insomma erano luoghi in cui si stava insieme, per conversare o anche per prendere decisioni, sotto il cielo, immersi nella bellezza.

Così alla fine mi sono persa a fantasticare su quante vite e quante parole sono passati sui sedili della nostra Esedra. Quanti mondi diversi si sono incrociati e intrecciati!

Anche quando era semplicemente la dimora di famiglia, L’Esedra era già un punto di riferimento; ora questa sua vocazione è diventata una professione. Qui si sono incontrati e si incontrano i mondi del wedding: wedding planner, fioristi, cuochi, musicisti, fotografi e videomaker. Tanti, tantissimi artisti. Il pubblico delle nostre manifestazioni. Gli ospiti dei nostri sposi. E al centro, i nostri sposi: due mondi che qui si incontrano e qui vivono momenti indimenticabili.

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